Nulla di drammatico, solo sacrifici umani Nei ritmi ossessivi è la chiave dei riti tribali, cantava Franco Battiato. Bisogna però intendersi sulla tribù. La così detta Love parade è imparagonabile, non diciamo all’erta via dell’entusiasmo dionisiaco (oggi ancora privilegio per pochi gentili), ma neppure alla più bassa forma di stregoneria africana che rinvia pur sempre a un contatto con il sottofondo irrazionale della natura. Alessandro Giuli 27 LUG 2010
Consigli prevacanzieri al Cav. Prima di azzuffarsi nuovamente con Gianfranco Fini, prima di trasformare la loro reciproca, fredda collera in un tafferuglio senza ritorno, Silvio Berlusconi dovrebbe rivolgere a se stesso la più classica delle domande: cui prodest? A chi giova. Ma non è soltanto una questione di utile immediato, in mezzo c’è pure il dovere di non contribuire a materializzare ciò che il nemico vorrebbe per lui. Alessandro Giuli 10 LUG 2010
Fuori i secondi "Serve un patto a due tra Berlusconi e Fini" Capovolgere il giudizio negativo sul caso Brancher per arrivare a un patto di fine legislatura che rafforzi governo e Popolo della libertà e allontani ogni fantasticheria sul così detto terzo polo. Non è dato sapere se Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini ci riusciranno, ma secondo un autorevole intellettuale di area finiana è la soluzione più ragionevole. Dice così Alessandro Campi, direttore scientifico della fondazione FareFuturo e della neonata Rivista di politica. Leggi Guardare oltre le Alpi per capire la zona grigia della politica di Giuliano Ferrara Alessandro Giuli 07 LUG 2010
Elogio (tradizionalista) dei finiani sedotti dal più attuale dei fascisti rossi Giacimento di tesori rimossi, la destra italiana; perfino quando si tratta della destra che stava a sinistra, figlia legittima del socialfascismo repubblicano. L’indispensabile editore Settimo Sigillo ne ha appena ripescato uno di Luciano Lucci Chiarissi, “Esame di coscienza di un fascista” (prima edizione: 1978), e i vitalisti finiani del Secolo d’Italia ci si sono precipitati con voluttà. Alessandro Giuli 02 LUG 2010
Negazionisti d'Italia Sfatti gli italiani, non resta che negare l’esistenza dell’Italia. E così alla vigilia del 150° anniversario dell’Unità si fa largo una nuova vulgata anti risorgimentale. Una cosa a metà tra il negazionismo truculento alla Beppe Grillo – “L’Unità d’Italia? Non c’è mai stata perché non c’è mai stata l’Italia” – e la bravata facile da moviola televisiva del calciatore azzurro Claudio Marchisio, il quale avrebbe sfregiato l’inno declamando “schiava di Roma ladrona” (ma noi ancora ci illudiamo non sia vero). Alessandro Giuli 07 GIU 2010
Le mosse di Fini Asserragliarsi in una microcorrente di finiani arrabbiati con indosso la vecchia casacca di Alleanza nazionale sarebbe un errore strategico, e Gianfranco Fini è il primo a non voler cacciarsi in una guerriglia parlamentare sterile. Lo dice al Foglio il suo consigliere più rappresentativo, nonché direttore scientifico della fondazione FareFuturo, Alessandro Campi: “Sarebbe una scelta d’irrilevanza, la riserva di ex missini ed ex aennini organizzati per fare interdizione antiberlusconiana”. Il rischio c’è, a giudicare dalle propalazioni del sottobosco pidiellino, ma finché possibile Fini e la minoranza a lui riconducibile cercheranno di battere altre vie. Alessandro Giuli 23 APR 2010
Il ritorno del fuoco sacro in occidente. CAPITOLIVM Nella ricorrenza delle feste minervali, lustrato il bronzo fatale con olio al dittamo di Creta e pronunciata l’invocazione rituale alla Dea Armipotente – “da qualunque origine tu tragga il tuo nome, o Pallade, per i duci nostri l’egida sempre imbraccia!” –, Lucio Giulio Glanico incontra il maestro Giulio Pomponio Leto alle pendici del Campidoglio, lì dove la pietra vulcanica dei leoni di Iside sorveglia l’ingresso alla scalinata che conduce sulla sommità del colle. Giulio Pomponio Leto – O mio Lucio, come lame dardanie snudate all’unisono – il sangue le muove nella difesa dei Penati iliaci – io e te ci ritroviamo al cospetto della rocca saturnia. Alessandro Giuli 18 APR 2010
La Lega conta Nessuno può rimproverare alcunché a Gianfranco Fini e alla destra organica al Pdl quando lamentano che non deve essere la Lega a “dettare l’agenda” di governo e quella delle riforme. Come la leadership, anche l’egemonia politico-culturale di una coalizione è sempre contendibile. Altro discorso va fatto invece sulle motivazioni, diremmo quasi sulle movenze un po’ scomposte – “non vogliamo morire leghisti” – adottate da alcuni finiani per indicare nella Lega ciò che la Lega non è più (se mai lo è stata). Vale a dire un malanno stagionale della politica italiana condensatosi in un partito al limite della soglia di tolleranza costituzionale. Alessandro Giuli 07 APR 2010
Gazebo o no Il Cav. vendemmia voti e Fini li imbottiglia La sovranità politica al tempo dei gazebo non dovrebbe impensierire Gianfranco Fini più di quanto può illudere Silvio Berlusconi. Il Cav. sogna di riformare la Costituzione italiana marginalizzando ogni mediazione istituzionale. Per scegliere tra presidenzialismo, premierato o nulla di fatto a lui basta la mobilitazione rionale del suo popolo ratificata da una moltitudine di firme apposte dentro i tendoni della libertà. Così andasse, verrebbe sanzionata l’avvenuta metamorfosi del potere consultivo in democrazia assembleare permanente ispirata al modello del televoto. Alessandro Giuli 24 MAR 2010
Generazione.it Ecco quale partito ha in mente Gianfranco Fini La “Generazione Italia” di Gianfranco Fini – ma per ora è più corretto dire dei finiani – non è una pelle diversa rispetto a quella un po’ smagliata del Pdl. E’ uno strato di cultura politica sottocutaneo destinato al ricambio, questo sì. Urlare al tradimento non serve, in primo luogo per la platea berlusconiana: il mondo della destra agisce a cielo aperto, traffica ma non ordisce trame, prepara piuttosto un contenitore meno elitario e tipizzato della fondazione FareFuturo, un luogo nel quale valorizzare la nomenclatura degli enti locali e stabilire ulteriori gemellaggi con gli omologhi europei. Leggi Così il Cav. e Fini stanno svuotando il Pdl in vista della scossa elettorale Alessandro Giuli 16 MAR 2010